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Museo di Fisica

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Via Mezzocannone, 8, 80134 Napoli NA
Il Museo di Fisica, rientrante nel sistema museale di ateneo con quelli di Mineralogia, Zoologia, Antropologia e Paleontologia, nasce ufficialmente nel 2000, a partire dall’opera di catalogazione delle antiche collezioni realizzata tra il 1983 e il 1987 da alcuni ricercatori dell’Istituto di Fisica. Dal 2005 il museo occupa gli ambienti del refettorio del Collegio Massimo dei Gesuiti, dove si conservano ancora le originarie decorazioni in stucco ed è ospitata la Circoncisione commissionata dai gesuiti al pittore senese Marco Pino per la chiesa del Collegio.
La collezione museale ammonta a circa 700 strumenti ottocenteschi, tra cui bussole, microscopi e lenti di vario tipo, formatasi nel corso del tempo dall’integrazione di tre grandi nuclei collezionistici. Il primo nucleo è costituito dalle diverse macchine fisiche e chimiche e dai cannocchiali e orologi che Carlo di Borbone ereditò dalla madre Elisabetta Farnese, esposti allora nel Palazzo di Capodimonte. Il secondo gruppo nasce dalla fusione degli strumenti della collezione ferdinandea con quella del Gabinetto Fisico, fondato con regio decreto nel 1811 da Gioacchino Murat. L’iniziale raccolta del Gabinetto fu alimentata dal primo direttore Gennaro de Conciliis, che acquistò strumenti provenienti dal Collegio militare della Nunziatella e dalla collezione privata dell’abate Giuseppe Conti, oltre a costruire alcune camere chiare. Nel terzo gruppo spicca la collezione degli strumenti ideati da Macedonio Melloni, eminente scienziato che condusse ricerche sperimentali sulle radiazioni infrarosse e studi sulle rocce laviche vesuviane. Dopo l’Unità d’Italia, il neonato Gabinetto Fisico universitario si arricchì di macchine moderne, strumenti elettrici e apparecchi ad altissima precisione, come il catetometro, la macchina a dividere e la bilancia Deleuil, grazie alle acquisizioni promosse dal direttore Gilberto Govi, che trasformò l’istituto in vero e proprio laboratorio di ricerca fin dal 1878.