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Museo di Paleontologia

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Via Mezzocannone, 8, 80134 Napoli NA
Ospitato nel lato ovest del monastero dei Santi Marcellino e Festo, il Museo di Paleontologia fu istituito nel 1932 al fine di esporre le collezioni raccolte da Matteo Tondi e Arcangelo Scacchi, direttori del Museo di Mineralogia, e da Guglielmo Guiscardi e Francesco Bassani, direttori del Museo di Geologia. Primo direttore del museo fu Geremia D’Erasmo, attivo nell’incrementare notevolmente il numero dei reperti. Purtroppo parte della ricca collezione fu distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1941, per la caduta di una bomba incendiaria. Nonostante ciò, intorno agli anni Sessanta, il museo raccoglieva circa 18.000 reperti, mentre oggi il suo patrimonio può essere stimato superiore ai 50.000, le cui testimonianze risalgono fino a 600 milioni di anni fa. Molti dei fossili giunsero dalle campagne di scavo condotte, all’inizio dell’Ottocento, in Puglia, in Calabria e in generale da numerose zone dell’Italia meridionale. Significativa fu l’acquisizione, all’inizio della seconda metà del XIX secolo, della collezione di fossili, provenienti da diverse località dell’Italia centro-meridionale, appartenuta al naturalista Oronzio Gabriele Costa. Perfettamente conservato è lo scheletro di un dinosauro carnivoro del Giurassico nordamericano, l’Allosaurus fragilis, rinvenuto negli Stati Uniti nel 1993 e acquistato dall’università di Napoli, dove giunse tre anni dopo. Lungo 8,5 metri e alto 3,40, con un peso complessivo stimato di 6oo kg, fu ricomposto con grande cura ed è oggi visibile, sospeso tramite cavi in acciaio, nella sala decorata dal raffinato pavimento maiolicato settecentesco.